COMUNICATO CONSULTA NAZIONALE CICLISMO del 13 gennaio 2014

16/12 ACSI Ciclismo e i suoi problemi(?) interni  

25/12 ACSI/CONSULTA novità sotto l'albero

30/12 COMUNICATO STAMPA CONSULTA DEL 27/12

 

Preso atto dei presupposti !!!!!!!!

Alla fine ACSI ce l'ha fatta !!!!!!!  Dopo  sette settimane di purgatorio ha fornito finalmente le prove richieste ed il mondo amatoriale potrà tornare ad una presunta ed auspicabile normalità, perlomeno dal punto di vista dell'apertura gare e delle coperture assicurative.

Potrebbe essere una buona notizia  e ci auguriamo che lo sia, risolto il problema principale ora bisognerebbe far tesoro di quanto è successo per non buttare al vento quasi tre anni di "storie" che hanno sempre avuto protagonisti opinabili ma due vittime certe: tesserati ed organizzatori.

VIENE DA CHIEDERSI....MA ERA NECESSARIO ARRIVARE A TANTO PROPRIO A FINE NOVEMBRE?????

Di fronte a certi fatti non si può dire dimentichiamo il passato e guardiamo solo  avanti, è più che evidente che in queste vicende entrano in gioco fattori che vanno al di la del bene comune(passione, aggregazione,svago etc...), tutto questo non è giusto e non è più tollerabile, mi chiedo se a qualcuno verrà in mente di porre rimedi definitivi. E chiaro che serve un organo consultivo per armonizzare l'attività ma questo dovrebbe  limitarsi al suo ruolo di coordinamento propositivo evitando di creare direttamente problemi al singolo appartenente ed indirettamente anche ai propri tesserati e organizzatori, il mercato oggi è quello che è e certe modifiche devono arrivare quando ci sono i presupposti concreti per farle. Con l'arrivo di ASC ora sono ben 14 gli enti che si occupano anche di ciclismo amatoriale (ne mancano solo due sul totale degli EPS: CUSI e PGS); ebbene, tutti questi dovrebbero fare in modo di garantire il rispetto delle pari condizioni di legge ai loro tesserati, affiliati ed organizzatori; le regole tecniche base le indica la federazione nazionale e tutto il resto potrebbe e dovrebbe essere un problema che riguarda solo il rapporto tra il singolo ente e i sui tesserati oltre che tra l'organizzatore di manifestazioni e i partecipanti in funzione di un regolamento approvato dal proprio ente, regolamento che potrebbe anche tenere conto, qualora ve ne fossero, di regole condivise con altri o tutti gli EPS.

Al coordinamento di consulta tocca il ruolo prioritario di verificare e far accettare-condividere tutte  le norme di legge ed in particolare : idoneità fisica-assicurazione-regole doping base comuni a tutto lo sport; tutto il resto, ancorché auspicabile e condivisibile, non deve essere un vincolo per nessuno, ciascun ente  si atterrà ai propri scopi e ai propri fini statutari. Altrimenti se tutti fanno le stesse cose allo stesso modo a che serve mantenere le differenziazioni di etichette?? sono in molti ad affermare: "ma che si faccia un unico tesserino così eviteremmo tutti i vari problemi legati alla libera circolazione", questa scuola di pensiero ha delle fondamenta dettate dalle situazioni, ma ricordo a tutti che in democrazia e nel libero mercato le cose possono anche funzionare meglio ed a costi inferiori se c'è un minimo di concorrenza leale, il problema sta sempre nelle persone e nei personaggi che a volte hanno visuali contorte o personalizzate della realtà, il predominio lo si deve acquisire per i meriti e le capacità, non sempre e solo grazie a regole vessatorie e restrittive per la concorrenza. Proviamo a fare anche così e vediamo come evolve la situazione, chi non sa o non può stare sul mercato e meglio si faccia da parte. Guardatevi in giro e troverete innumerevoli similitudini anche nel vivere quotidiano.

Recentemente, in più occasioni, qualcuno mi ha chiesto perché mai ho cambiato la mia posizione....??? colgo l'occasione per ribadire che di sicuro sono sempre allineato sulla medesima direttiva base: libertà di circolazione e gare aperte, in passato oltre a questi problemi se ne aggiungeva un'altro ancora più grave: il mancato rispetto dell'ordinamento sportivo; ora chi si occupa di ciclismo sta nelle regole (cosi appare) e quindi uno dei problemi è risolto, permane il problema della libera circolazione che al momento sembra risolto ma che serve regolamentare meglio in modo che nessuno più ci metta del suo, a tale  proposito bisognerebbe che tutti gli EPS inserissero in polizza la clausola di attivazione di tutte le coperture quando si opera in ambito di attività sotto egida CONI e non della consulta, in questo modo cominciamo ad eliminare un pretesto da usare a scopi discriminatori, per discriminare serviranno altre motivazioni. In definitiva, la consulta non deve fare il poliziotto ma semplicemente segnalare le anomalie evidenti agli organi preposti, oltretutto nello stesso comunicato qui sopra, tutto ciò  è chiaramente indicato al secondo paragrafo.

Per il resto, tutto ciò che ho pensato e scritto in tanti anni è ancora reperibile nel sito, basta leggere, ho lasciato sempre tutto in attesa di questo momento.

Fa piacere leggere, nel comunicato qui sopra, quanto indicato al terzo paragrafo a proposito di autocertificazione etica, un chiaro indizio di come funzionano le cose e non aggiungo altro, chi ha dubbi scriva e poi, se crede, lo comunichi anche ai media perché certi sistemi, per essere capiti meglio, devono essere resi pubblici affinché l'etica non sia solo un requisito da richiedere ai tesserati ma anche e sopratutto a chi li governa.

 

14/01/2014 G.Brancaccio