CI SCRIVE BIAGIO NICOLA SACCOCCIO  (seguito pubblicazione sul mensile "La Bicicletta")
Commento:

Riceviamo la mail del sig. Saccoccio e, quasi in contemporanea una segnalazione telefonica sullo stesso argomento, ovviamente, ci incuriosisce e chiediamo ad un fedele lettore della rivista in questione se ci può procurare una copia scanner del servizio in questione; questo serve a noi ma sopratutto  al lettore per capire meglio di cosa stiamo parlando. Il 26/12 , su segnalazione di visitatori, ci eravamo già occupati di un editoriale della stessa rivista a proposito di "enti low cost" ; qui troverete la replica ed il seguito.

Personalmente ritengo che queste cose portino sempre e comunque ad un contributo di conoscenze per voi che leggete, di qualunque cosa si parli c'è sempre da imparare, se non come contenuti quantomeno come miglior conoscenza del modo di ragionare e di pensare dei vari esponenti di :  Associazioni, Enti , stampa e visitatori. I dubbi del Dott. Buonarrigo sono sacrosanti e degni di considerazione, così come sono sacrosante le precisazioni del sig. Saccoccio.

A noi le cose sembrano abbastanza chiare senza bisogno di aggiungere altro, ciascuno espone i propri dubbi e dall'altra parte si ribatte con proprie motivazioni e chiarimenti. Tirate voi le somme e date credito a chi vi sembra più credibile.

Vorrei solo mettere in evidenza due aspetti che appaiono evidenti e indiscutibili, la prima riguarda  l'assicurazione infortuni, infatti, nonostante gli aumenti di legge sarebbe bene che chi va in bicicletta, specie su strada, provveda in proprio ad assicurarsi meglio; i massimali delle varie polizze, anche se conformi ai limiti di legge, servono a poco o nulla; le compagnie stesse, in genere, offrono la possibilità di adeguare i massimali alle proprie esigenze adeguando il premio da pagare  e le altre clausole specifiche. Quindi, fate il tesseramento all'ente che più vi aggrada per garantirvi la copertura RCVT,  per gli infortuni/morte pensate anche ad un adeguamento personale per lasciare tranquilla la vostra famiglia in caso di grave incidente. Oltretutto della verifica di tutte le polizze dei vari enti, oltre che all'autore del servizio, se ne occupa anche un'apposita commissione della Consulta ciclistica nazionale.  Secondo punto che si evince da tutti gli articoli dello stesso autore è la denominazione di Ente sia per Udace e per gli enti di promozione sportiva EPS, deve essere chiaro che, in questo caso,   usando lo stesso appellativo si  mettono sullo stesso piano l'Udace e tutti gli altri EPS, l'Udace è una libera associazione che si occupa esclusivamente di ciclismo e non un ente di promozione sportiva, oltretutto, i numeri di Udace non sono neppure lontanamente confrontabili con "le piccole realtà" da 300.000 a 800.000 tesserati. Questo stato di fatto già da solo dovrebbe servire a spiegare una buona parte delle remore in tema di polizze.

Chiuso il capitolo della diatriba CSAIn-La Bicicletta, andate invece a leggervi l'ennesima intervista del presidente UDACE, confrontatela con le altre e con i suoi ultimi "comunicati", pensateci un attimo e cercate di rendervi conto(in proprio)del personaggio. Ancora una volta si parla di "chiusure" o "aperture" mirate, adesso si chiude anche alla FCI ! per fortuna qua e la nello stivale stanno nascendo(su iniziative personali di gente con tanto sale in zucca preoccupata esclusivamente di fare attività senza paturnie varie nell'interesse di organizzatori e praticanti) le consulte provinciali o regionali dove, di certo, per chi vuole fare ciclismo, le indicazioni del presidente finiranno dove si meritano. Vi chiedo, ma non fareste prima a cambiare presidente? Lui aveva  le prove documentali che lo Csain lo stava tradendo ed ha cercato di mantenere il massimo riserbo anche con i suoi stessi tesserati, per timore di cosa?! adesso scrive che gli piacerebbe andare avanti altri quattro anni, ha già le nuove leve pronte ma evidentemente non abbastanza.

Adesso andate avanti con le vostre cose e aspettate pazientemente che passi la buriana, noi qui stiamo lavorando anche per voi, sempre che non siate perdutamente innamorati. Il 2012 sarà un anno di transizione e riorganizzazione, spero anche in Udace.

G.Brancaccio

Il materiale allegato è tratto dalla rivista LA BICICLETTA di gennaio 2012