RICORDANDO FRANCO 7 FEBBRAIO di LUCA GALIMBERTI |
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Alcuni giorni fa stavo pensando di scrivere qualche riga per ricordare Franco Ballerini. Ho cercato nella memoria immagini, suoni e sensazioni legate alle imprese di Franco, sia in bicicletta sia alla guida della nazionale azzurra. Mi sono trovato a ricordare di me, giovane ciclista e soprattutto appassionato di ciclismo, seduto sul divano esultante e emozionato dopo aver visto alla televisione le Parigi-Roubaix in cui ha primeggiato con le maglie di Mapei e Lampre . Ancora un altro ricordo: gli abbracci degli azzurri al mondiale di Zolder del 2002, vinto da Cipollini, e da tutto il gruppo della nazionale. Il gruppo: parola dai tanti significati a cui Franco ha dato un valore importante, non solo squadra ma GRUPPO, non solo convocati ma persone accumunate dalla condivisione di un OBIETTIVO. Ancora altre immagini si susseguono nella mia mente, l’olimpiade di Atene e il commento di Cassani “….Voto 10 a Bettini, Voto 10 a Ballerini”. E ancora loro Ballerini e Bettini abbracciati e commossi dopo l’arrivo del mondiale di Salisburgo, dove ancora una volta è il GRUPPO Italia a fare la corsa, contro tutti e con il peso del pronostico sulle spalle. Uno dei ricordi di Franco Ballerini che ho più nitido è quello della giornata passata assieme a lui grazie ad un amico comune, parlando del più e del meno, della importanza del GRUPPO (eccola la parolina magica che ritorna) nel ciclismo: “Il ciclismo è lo sport individuale più di squadra che ci sia” diceva Franco. E poi ancora, tanti racconti in quella giornata. Il racconto di Ballerini giovane ciclista toscano affascinato dalla Parigi-Roubaix vista in televisione e poi un Ballerini cresciuto che partecipa e vince quella stessa corsa. E ancora dopo una mia, emozionata, domanda il racconto delle sensazioni provate da Franco all’ingresso del velodromo nelle sue vittorie a Roubaix. Immagini nella testa, ancora ricordi: Gli incontri con Franco alla Coppa Agostoni e al Gran Premio Carnago, gare premondiali, dove in qualità di Commissario Tecnico visionava gli “azzurrabili”. Giunti, quasi, alla conclusione di questo pezzo avrei voluto che quest’ultimo triste ricordo non affiorasse però, nel cassettino della mia memoria, c’è anche una sensazione di sgomento. Ero ad un corso di formazione organizzato dalla FCI e, in aula, uno dei partecipanti, dopo aver ricevuto una telefonata dice “ Mi hanno appena detto che è morto Franco Ballerini, era ad un rally, c’è stato un incidente”. Nella sala scendono silenzio e gelo e dopo poco, cominciano le ricerche di ulteriori informazioni e di verifica della notizia, che purtroppo viene confermata e rilanciata nelle edizioni del mezzogiorno da tutti i telegiornali. Vi assicuro che seguire un corso sulla comunicazione e sulle dinamiche di GRUPPO dopo una notizia cosi non è stato semplice. Posso immaginare che anche per il relatore non fosse facile continuare. E’ proprio il docente che conclude la giornata dicendo “ Sono solito chiudere la giornata con un filmato, che solitamente è sempre lo stesso, oggi però vorrei concludere con questo filmato che anche Franco usava per le sue relazioni sul GRUPPO….” Parte a questo punto la proiezione di una clip che ripercorre le gesta sportive e da CT di Franco Ballerini, a fare da colonna sonora un pezzo di Ligabue con una frase che mi ha colpito “… A parte che i sogni passano, se uno li fa passare. Alcuni li hai sempre difesi, altri li hai dovuto vederli finire. Niente paura, ci pensa la vita…” Che dire di più GRAZIE FRANCO!!
Luca Galimberti |