INTERVISTA A
MATTEO MOSCHETTI vincitore 2° edizione della CHALLENGE SETTEGIORNI-CICLISMOALTOMILANESE |
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Ciao Matteo, ti faccio ancora i miei complimenti per le tre vittorie e sopratutto la doppia vittoria finale, gara e classifica. Ti do un compitino che ti permetterà di collaudare il tuo nuovo PC che hai meritatamente vinto con la nostra gara, una serie di domande via mail che ci permetterà di conoscesti meglio e ti farà conoscere meglio anche dai tuoi colleghi e compagni. Cominciamo:
Sono nato a Milano, il 14 agosto del 1996. Dove abiti? Abito a Robecco sul Naviglio. Che scuola frequenti? Frequento la seconda dell’ Istituto tecnico commerciale Bachelet, ad Abbiategrasso. Descrivi la tua famiglia C’è mia mamma Cristina, mio padre Francesco, mio fratello Andrea e la mia sorellina Giorgia. (foto a fianco: Matteo con i fratelli e la mamma con il nostro E.Borghetti) Hai ciclisti in famiglia o nel parentado stretto? Diciamo che il ciclismo è una passione di famiglia che mi hanno trasmesso i miei genitori. Come sei arrivato al ciclismo? Da quanti anni lo pratichi? Ho iniziato a correre 6 anni fa quando andai a vedere una corsa di mio cugino. Per te è facile rispondere adesso, ma ti diverti ancora come i primi tempi? Col passare del tempo devo dire che mi diverto sempre di più anche perché passando di categoria le gare cambiano in chilometraggi, difficoltà e anche soddisfazioni. Da allievo hai constatato la necessità di un impegno più gravoso? Si anche perché gli allenamenti richiedo più tempo e impegno. Il prossimo anno sarai ancora allievo e quindi è logico aspettarsi un’ulteriore progresso? Di sicuro quest’anno è stata una buona stagione e l’anno prossimo spero di migliorarmi. Quante gare hai vinto in stagione? Ti ricordi quante ne hai vinte da quando gareggi? Sinceramente non mi ricordo quante ne ho vinte fino ad adesso mentre in questa stagione ne ho vinte tre. Dal punto di vista tecnico ritieni di essere un corridore completo? Qual è il tuo punto debole? Per il momento vado bene sui percorsi pianeggianti.. la salita diciamo che è il mio punto debole anche se ho tempo per lavorarci sopra. Come riesci a conciliare lo studio e gli allenamenti? È difficile anche perché dopo gli allenamenti ti senti stanco però diciamo che rinunciando a qualcosa si può fare. Quanto tempo dedichi alla bici? Quante sedute settimanali di allenamento? Dedico molto del mio tempo alla bici, mi alleno 4 volte a settimana. Sei cosciente che anno dopo anno il ciclismo richiede sempre più tempo? Si, infatti già da quest’anno ho constato che è necessario molto più tempo. Ti occupi anche della manutenzione della bici o non sai da dove cominciare? Per le cose essenziali me la cavo mentre per il resto lascio fare a chi fa il suo lavoro. Parlaci della/e società in cui hai militato
Come giudichi il rapporto con i tuoi compagni di squadra attuali? In altra occasione mi hai detto che sei contento quando a vincere è un tuo compagno, è sempre così? Quest’anno con i miei compagni mi sono trovato benissimo a parte qualche piccolo battibecco che penso sia normale in un gruppo , per il resto ho passato un anno bellissimo con un gruppo grande sia in corsa ma soprattutto fuori. Quando vince un mio compagno sono contento perché è come se vinco io, poi tante volte ci si aiuta e se si vince il merito è anche dei compagni infatti colgo l’occasione per ringraziarli ancora di questa stagione passata insieme. Hai praticato o pratichi altri sport, anche se a livello ludico-ricreativo? Mi piace lo sport in generale, andare a giocare a calcio con i miei amici e anche sciare. Se non fossi un ciclista cosa ti piacerebbe essere? Sinceramente non lo so ancora ma comunque uno sportivo. Consideri un punto d’arrivo diventare professionista? Diventare professionista per me è un sogno e non un punto d’arrivo. E come è un sogno vincere un grande corsa come la Milano – San Remo. Cosa pensi della notizie sul doping di quell’ambiente ? Io credo e spero che siano tutti puliti, per il resto spero che in futuro ci siano sempre meno atleti che ne facciano utilizzo.
Adesso le domande più impegnative
C’è qualcuno (in generale nel ciclismo)che stimi o apprezzi in modo particolare e perché? Stimo tutti quelli dell’ambiente dai corridori a direttori sportivi, alle persone che ci vengono a vedere e alle società perché alla fine se noi corriamo ogni domenica il merito è anche loro. Cos’hai imparato dal ciclismo, sino ad oggi, che ti potrà servire anche nella vita? Fino ad oggi il ciclismo mi ha insegnato molte cose, come ad esempio non arrendersi mai e a crederci sempre perché prima o poi con tanto sacrificio le soddisfazioni arrivano. La nostra iniziativa di dare vita alla challenge allievi ha come scopo primario quello di creare un’occasione perché si possa parlare delle società ciclistiche che organizzano gare per voi giovani, tutta gente che lavora tanto ma che non sale mai sui podi, non avrà maglie e neppure foto su siti e giornali, tu conosci qualcuna di queste persone e cosa pensi di loro?
Tu, i tuoi compagni e la tua società avete onorato la challenge, pensi che sia un’iniziativa valida per la nostra zona? Tu come l’hai vissuta con le assenze obbligate e con cadute e incidenti? Di sicuro penso che sia un’iniziativa valida, noi l’abbiamo onorata al meglio mentre cadute e incidenti fanno parte di questo sport e bisogna mettere in preventivo che possano accadere. Ti svelo un aneddoto, con il caporedattore dello sport abbiamo fatto una scommessa quest’inverno, quando è nata la nuova challenge lui si è detto sicuro della tua vittoria, io qualche dubbio lo avevo, ti vedevo come un velocista da arrivi in gruppo, alla fine hai dimostrato che non sei più così e che adesso corri in modo accorto ma non sulle ruote, scelte a tavolino o sta venendo fuori il nuovo Moschetti? Credo che onorare una corsa attaccando sia un cosa bella al posto che stare in gruppo e poi fare solo la volata, questo è il modo in cui mi piace correre anche se magari qualche volta spreco troppe energie inutilmente ma comunque non mi interessa a me piace così. Devo dire che nel tuo gruppo anche i vari Micheletti, Terraneo, Colombo sono degli attaccanti nati, mi piace come correte, è vero che non abbiamo tappe con salite importanti ma si sa, le corse le fate voi corridori e poi, quello che avete fatto a Cesano è stato un vero spettacolo, avete dimostrato il vostro valore in campo nazionale e con voi il livello della nostra challenge, condividi? Si a Cesano Maderno siamo stati grandi soprattutto Alessandro che mi ha aiutato negli ultimi chilometri, ma anche tutti gli altri nessuno escluso, abbiamo dimostrato di essere un bella squadra. Dovendo cambiare, cosa cambieresti nel regolamento della challenge? Credi che i punti di partecipazione siano adeguati? Una cosa che vi propongo è magari di organizzare le corse che non coincidano con indicative, campionati italiani e classiche, per i punteggi penso che siano adatti. Per finire, se la ripetiamo nel 2012, vorrai rivincerla ? Vincere è sempre bello, e se ci fosse la possibilità mi piacerebbe.
Grazie |