Milano, 28 Gennaio 2006. Intervista ad Andrea Noè, “Pilastro” del
Team Pro-Tour Liquigas Bianchi 2006. Il corridore è nato a Magenta il 15 Gennaio 1969………… Andrea Noè, un cognome che sa tanto di antico, quasi storico ma che nel ciclismo sa tanto di Veterano, nel senso migliore del termine, riferito ad un corridore ciclista con 37 primavere sulle spalle e che ha deciso di continuare ancora questa avventura sui pedali iniziata nel lontano 1993. Una carriera che va ormai per il quattordicesimo anno, tre vittorie ed una maglia rosa indossata per un giorno a San Marino, nel Giro d’Italia del 1998, Noè si appresta ad iniziare quella che potrebbe essere la sua ultima stagione agonistica. Lui dice che continuerà a pedalare fino a quando
se la sentirà di sostenere gli enormi sacrifici che comporta la
carriera del corridore ciclista, perché, sono parole sue, “Quando
mi accorgerò di non farcela più, di non essere più utile alla
squadra, sarò pronto a farmi da parte. Non mi è mai piaciuto essere un
numero, ce ne sono già tanti in gruppo…!” I successi agonistici…… Si perché se nella sua carriera Noè ha vinto solo tre gare ed indossato per un solo giorno la maglia rosa, è stato senza dubbio un Uomo vincente perché, è grazie anche al suo deciso apporto che molti dei suoi capitani si sono imposti in competizioni anche di livello mondiale come Danilo Di Luca, suo capitano alla Liquigas-Bianchi e vincitore del primo “Pro-Tour” del ciclismo. Noè vive a Pontevecchio di Magenta con la moglie Simona e Camilla, 5 anni sua figlia e sente tanto la nostalgia di casa ed ha tanto desiderio di sedersi tranquillamente in famiglia. Per questo quando gli abbiamo domandato quale sarà
il suo futuro quando avrà appeso la bici al chiodo,……. ci ha
risposto con decisione che stà programmando
il proprio futuro, completamente al di fuori del mondo del ciclismo, un
mondo al quale ho dedicato più della metà della mia vita e penso sia
giusto dedicare adesso tutto il mio tempo vicino alla famiglia. In che settore si impegnerà?........ Cosa farà ce lo ha già chiaro in mente perché, Andrea si è associato con alcuni amici con i quali ha fondato la Società “Soccer Five” ed ha fatto un investimento in un Centro Sportivo che guarda caso, è stato inaugurato recentemente a Magenta con una partita di calcetto tra una formazione di corridori professionisti capitanati da Noè, ed una di Amministratori Comunali, capitanata dal Sindaco di Magenta, Luca Del Gobbo terminata col salomonico risultato di 5 a 5, perfetta parità dunque. I suoi svaghi……….. Alla presentazione della Liquigas-Bianchi, Noè, quando la bella presentatrice, Panicucci, cogliendo l’occasione del luogo in cui è avvenuta la passerella della squadra gli ha chiesto se se la sentiva di fare un ballo, Andrea Noè ha tirato fuori tutta la sua grinta e, in modo gentile, ha candidamente risposto che non avrebbe fatto nessun ballo non essendo assolutamente portato per questa disciplina, brontolando….e qui la Panicucci lo ha apostrofato : Brontolone!, indovinando così il soprannome del corridore Altomilanese. Il suo soprannome?.......... Andrea Noè, “Brontolo”, come viene
affettuosamente apostrofato nel gruppo, sembra proprio uno dei sette
nani, non gli va mai bene niente ma, questo non è affatto un demerito
per lui, anzi, imprime un certo senso di realismo e, caratterialmente,
è un uomo che fa degli scherzi ma che sa anche accettarli e che sa
prendere di mira anche i propri colleghi e, rispondendo ad una domanda
della Panicucci sul perché di questa sua propensione a brontolare, Noè
ha risposto che, (effettivamente è così), io non brontolo mai tanto
per brontolare ma, spesso, lo faccio per motivi che poi portano vantaggi
anche ad altri colleghi o amici, cio’è, non lo faccio affatto per
partito preso, salvo quando si è tra di noi e allora la musica cambia.
Si al Giro
ero sempre vicino a Danilo, quasi come un “diesse in corsa”
ed ho contribuito anch’io al grande Giro di Di Luca, un campione che
crede veramente nel suo ruolo e che quest’anno, potrà anche vincerlo
il Giro. Le soddisfazioni sportive?...... Nel corso della mia carriera mi sono preso delle soddisfazioni ma, la mancanza di spunto in volata mi ha negato parecchie altre soddisfazioni, afferma sconsolato Andrea che però si riprende subito con un paragone assai curioso che coinvolge il fratello Paolo, “colpevole” di avergli inculcato il ciclismo in testa. Paolo Noè, è stato un ottimo corridore con un eccellente spunto negli sprint ecco, mettendoci insieme, (io scalatore, lui veloce), sarebbe venuto fuori….un buon corridore. Allora, non è soddisfatto della sua professione?...... Al contrario, dichiara Noè, sono decisamente
soddisfatto della mia professione che mi ha permesso di conoscere e
potere frequentare persone stupende come il Dottor Giorgio Squinzi che,
altrimenti non avrei mai potuto frequentare. Qualche ricordo particolare?..... E in questo escursus agonistico, Andrea si emoziona al ricordo di Alessio Galletti, un corridore generoso, affabile e di compagnia, col quale ha condiviso tanti sacrifici e tante giornate lontane da casa. Un brutto giorno, ti comunicano la sua scomparsa e rimani quasi incredulo di fronte alla tragedia che ha colpito la famiglia di Galletti, e, oltre al dolore per la perdita di un caro compagno, devi subire anche la beffa di chi accosta il doping al ciclismo, una fuorvianza che, ci vorranno degli anni, ma che dovrà essere scalfita perché, io penso, dice Noè, che la morte non sia affatto dovuta agli sforzi che fai in bici perché se confronto i miei sforzi, quelli che ho fatto in questi 14 anni di carriera, allora sarei già dovuto “essere andato”, conclude il nostro Andrea. Poi, dedichi ancora il pensiero al dolore che hanno
provato i famigliari di Galletti che devono convivere con la perdita del
congiunto però, il pensiero di appendere la bici al classico chiodo,
non ti passa nemmeno per la testa e allora continui afferma sicuro di se
il nostro campione in bici e nella vita di ogni giorno, Andrea
Noè, “Brontolo” dal cuore d’oro. Una lunga carriera in bicicletta……. Quattordicesima stagione per me, con qualche ritorno in più in famiglia, anche per seguire sempre più da vicino questa mia nuova attività con la “Soccer Five”, accompagnare a scuola mia figlia Camilla e fare qualche passeggiata con mia moglie Simona senza l’assillo del rincasare presto, mangiare con tante privazioni, allenarmi con qualsiasi condizione climatica ma, con la sicurezza di dare ogni sera il bacio della buona notte a Simona e Camilla, le mie due donne. Sarà la sua ultima stagione allora?.... Calma, non è ancora cominciata questa, vedremo,
non mettiamo limiti alla provvidenza, tra qualche mese ne riparleremo!
Vito
Bernardi
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